Da una catastrofe nasce una meraviglia
Senza quell'evento nefasto non sarebbe mai nata la casa della specie più strana dei nostri mari, non sarebbe mai nata la culla dei vini della Tenuta del Paguro.
28 settembre 1965
A nulla servirono le misure di sicurezza adottate: la furia dell'abisso si scatenò in un'eruzione rabbiosa e incontrollabile.
La piattaforma inghiottita prende fuoco - bruciando insieme alle vite di tre tecnici Agip: Pietro Peri, Arturo Biagini e Bernardo Gervasoni - e sprofonda negli abissi. Dopo un iniziale smarrimento, la sua metamorfosi subacquea inizia nel silenzio, si offre con audacia e diventa dimora inaspettata di inaspettate forme di vita: paguri, scorfani, aragoste, granchi, ostriche prendono possesso del relitto.
1995, la rinascita
Dal 1965 a oggi, la piattaforma metaniera sommersa è così rinata, trasformandosi in un'oasi sottomarina, dichiarata Sito di Importanza Comunitaria nel 1995, che affascina i suoi visitatori con il fascino della sua vita rigogliosa e schiva.
Da una catastrofe nasce la meraviglia, suggellando la dicotomia tra passato e presente, stringendo il patto tra ieri e oggi.
La scintilla
Nel 2008, ispirandosi a Tonino Guerra e alle antiche tradizioni, Gianluca Grilli sperimenta l'invecchiamento subacqueo del vino, unendo storia e innovazione.
L'idea
Insieme a un team di subacquei, Gianluca ha immerso i vini della Tenuta Del Paguro a 30 metri di profondità, svelandone le caratteristiche uniche attraverso la continua ricerca e innovazione.